LA CORTE AMERICANA


L ‘idea di questo blog nasce una sera a cena a casa dei miei genitori con il mio compagno. Eccitata per l’imminente inizio delle primarie americane, chiesi a papà dei suoi ricordi in America, quando ci andò a vivere per un anno. Lo scoop, che ancora oggi considero tale, è che papà visse come uno dei quattro figli di Mr. e Mrs Romney. Sì perché fu la famiglia Romney a sceglierlo tra mille candidati per una borsa di studio negli Stati Uniti e ad ospitarlo.

Il racconto della sua vita là mi accompagna da quando sono bambina. Papà che nelle domeniche pomeriggio, seduto al tavolo tondo Luigi XVI della nonna coperto dal tappeto in panno verde, lavora al computer con il sottofondo delle canzoni dei Platters, Kenny Rogers, Neil Diamond, la musica country … Su quel tavolo papà lavora sempre, come un grande imprenditore lavora tutta la settimana, anche la domenica. Si cura dei suoi affari italiani come di quelli americani…si perché da allora, da quel fatidico 1958 è legato profondamente a quella terra, da sempre considerata la terra delle opportunità. Beh ė stato così anche per lui.

Quella sera a cena gli chiesi di raccontarmi ancora di quell’anno vissuto “incredibilmente”. Il mio compagno sapeva poco di quel periodo di vita di papà ed era bello condividerlo con lui. Anche Roberto (che con me scrive questo blog) si è appassionato a questa storia e, da buon politico, si entusiasma solo ad un accenno alla campagna elettorale per le presidenziali americane. Dopo averne organizzate e vissute così tante, Roberto sa valutare ed interpretare ogni passaggio, step e rituale di ciascuna campagna. La sua esperienza è fondamentale: ci vede lungo, prevede ogni mossa e legge tra le righe ciò che davvero è e ciò che appare.

Così quella sera davanti ad una fantastica fonduta con tartufo (ottimo chef il mio papà ) ci perdemmo a chiacchierare tra i ricordi di papà, le primarie, il candidato e l’uomo Mitt, la famiglia Romney.

Ecco come nasce questo blog. Una sera per caso. In un mix di ricordi, speranze e sogni. I ricordi di papà, le nostre speranze di poter sostenere dall’Italia il personaggio politico Mitt Romney e, perché no, di vivere la campagna presidenziale direttamente negli States. Ed i sogni. Per me il sogno di poter finalmente scrivere ( ho sempre sognato di fare la giornalista), ma con un particolare riguardo all’uomo, alla vita, alle emozioni che son parte di me da sempre. E quello di Roberto, di poter vivere in prima persona la campagna elettorale americana, la più strategica, organizzata e affascinante del mondo. E poi della grande favola. Della favola vissuta da papà in un tempo ormai lontano, dove non c’erano skype, cellulari, facebook , twitter …e i blog.

Cristina Cortella

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